Descrizione

La manutenzione degli impianti termici è l’insieme delle operazioni utili a preservare nel tempo le prestazioni degli apparecchi e dei componenti ai fini della sicurezza e della funzionalità.
È importante sapere che la corretta e regolare manutenzione è fondamentale perchè gli impianti che non la effettuano, oltre a non rispettare la normativa vigente, creano potenziali situazioni di pericolo per la sicurezza privata e pubblica, aumentano l'inquinamento cittadino e costituiscono un danno economico per il singolo e per la comunità, diminuendo l'efficienza energetica degli impianti termici del nostro territorio.
La normativa vigente è il Regolamento Regionale 21 febbraio 2018 n° 1 (e successive modifiche e integrazioni) il quale prevede che ad occuparsi del controllo e della manutenzione dell’impianto termico sia il responsabile dell’impianto che:
- in caso di singole unità immobiliari residenziali è l’occupante a qualsiasi titolo;
- in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate è il proprietario;
- per gli impianti centralizzati dei condomini è l’amministratore del condominio che può delegare ad un soggetto terzo (il Terzo Responsabile);
- per gli edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche è il proprietario o l’amministratore delegato o altro soggetto con potere di gestione, all’uopo delegato.
Il responsabile affida la manutenzione ad una ditta manutentrice in possesso dei requisiti tecnico professionali stabiliti dal Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n° 37 e deve ottemperare con la periodicità che il manutentore stesso gli trasmette in forma scritta, in assenza di precedenti indicazioni da parte dell'installatore.
La normativa definisce inoltre la periodicità massima con cui devono avvenire i controlli di efficienza energetica, prevedendo in tali occasioni il pagamento di un contributo (bollino), diverso a seconda della tipologia, della potenza e dell'età dell'impianto.
Approfondimenti
Nei comuni con più di 40.000 abitanti come Savona, il comune stesso si occupa direttamente delle ispezioni agli impianti termici ai sensi del Regolamento Regionale n° 1/2018, per verificare che le manutenzioni vengano regolarmente eseguite; tali ispezioni vengono effettuate a partire dai 10 kW di potenza per impianti a fiamma (ad esempio le caldaie) e a partire dai 12 kW di potenza per impianti a ciclo frigorifero (ad esempio i condizionatori o le pompe di calore).
Le ispezioni sono gratuite per tutti gli impianti che, all'atto della verifica, siano in possesso del rapporto di controllo di efficienza energetica in corso di validità e regolarmente trasmesso dal manutentore al CAtasto Impianti TErmici Liguri (CAITEL), con la corresponsione del relativo contributo.
Le ispezioni vengono eseguite dal Comune ogni anno, mediante una visita all'impianto termico, con le seguenti modalità:
- sul 100% degli impianti non accatastati ed impianti accatastati per cui non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica secondo le scadenze previste o per i quali in fase di accertamento siano emersi elementi di criticità;
- sul 5% degli impianti a fiamma alimentati a gas (metano e gpl) e degli impianti a ciclo frigorifero, fino a 100kW di potenza, con anzianità superiore a 15 anni;
- sul 2% degli impianti a fiamma alimentati a gas (metano e gpl) e degli impianti a ciclo frigorifero, fino a 100kW di potenza, con anzianità inferiore a 15 anni;
- sul 50 % degli impianti alimentati a combustibile liquido o solido, con potenza superiore a 100 kW;
- sul 25 % degli impianti a ciclo frigorifero, con potenza superiore ai 100 kW;
- sul 25 % degli impianti alimentati a gas, con potenza superiore a 100 kW e degli impianti alimentati a combustibile liquido o solido con potenza compresa tra 20 e 100 kW;
- sul 25% degli impianti di micro-cogenerazione e cogenerazione di qualunque potenza elettrica.
Se, a seguito dell'ispezione, vengono rilevate delle situazioni difformi dalla normativa, viene fissato un termine per l'adeguamento, scaduto il quale il Comune esegue una seconda ispezione, sempre a pagamento; se anche dopo la seconda ispezione permangono le difformità viene comminata una sanzione tra 500 e 3.000 euro e in caso di pericolo viene interrotta la fornitura di combustibile dall'azienda distributrice.